Indietro Monica Ferrarini

Testo critico sul catalogo "L'intelligenza dei nodi"

 

Opere "particolari"

L’arte contemporanea è un universo infinito fatto di ricerca, sperimentazione, provocazione, concettualità: richiede un grande impegno da parte di chi la osserva perché, per apprezzarla, costringe l’osservatore a spingersi oltre il mero significato estetico e a uno sforzo di comprensione che deve necessariamente mettere in contatto lo spettatore con l’opera d’arte.

Molte volte di fronte al contemporaneo l’osservatore rimane stranito perche l’appagamento dal “bello” non basta più e si è costretti ad attuare una decodificazioni di immagini che spesso sono, apparentemente, talmente elementari nella forma da non comprenderne la miriade di riflessioni a cui danno vita.

Al contempo però l’arte contemporanea è anche omologazione: schiacciata dalle ferree leggi del marketing dà vita ad una serie di prodotti seriali, “ruffiani”, di impatto visivo ma privi di essenza. Opere che si ripetono, idee che si riciclano, artisti che hanno perso la loro identità per sottostare al business e alle mode del momento.

Ecco perché quando un curatore si trova di fronte ad opere “particolari” come quelle di Gualtiero Redivo non può che rimanerne positivamente colpito. Ed uso il termine “particolare” nel suo puro significato etimologico come un qualcosa che appartiene a uno solo o a certe persone/cose e in tal modo contrario al comune.

L’opera di Redivo è un’opera completa che porta in sé la materia, la pastosità del colore, la lineare semplicità della forma, la simbologia, la riflessione, il concetto. Possiamo solo osservare con sguardo interrogativo quei nodi così arcaici, così contemporanei, così ambivalenti e mentali.

Redivo ha fatto di uno dei simboli più ancestrali e simbolici il suo oggetto d’arte e noi spettatori possiamo solo che riflettere e percepirne il sensibile.

Quei nodi tanto studiati anche dall’antropologia culturale, da sempre fanno parte della cultura dell’uomo, del suo modo di essere e di vivere: hanno rappresentato la vita ma anche la morte, il legame dell’Uomo con il Divino, i legami eterni e indissolubili nel positivo ma anche nel negativo.

La vita stessa incomincia con un nodo, un nodo che viene sciolto, tagliato, reciso, ma che simbolicamente ci unisce per sempre a chi ci ha dato la vita e per tutta la vita l’uomo incontrerà nel suo cammino nodi nelle loro infinite sfaccettature simboliche.