Indietro Cristina Polenta

Testo critico sul catalogo "L'intelligenza dei nodi"

 

La forma dell'anima

Raccontare la complessità dell’esistenza umana attraverso la “voce silenziosa” di forma e materia non sempre è cosa così semplice e scontata, specialmente quando si sceglie di farlo attraverso un simbolo: il nodo.


Gualtiero Redivo concretizza il proprio pensiero manipolando, contorcendo, annodando gli elementi che diventano espressione della propria sensibilità e non solo.
 

Le sue opere sono stimoli, provocazioni attraverso cui sprona lo spettatore ad una visione nuova, a nuova consapevolezza, lo invita a riacquisire una vera coscienza critica liberandosi da preconcetti e ogni sorta di zavorra mentale originata da un subdolo e velenoso appiattimento culturale.
 

Quella di Gualtiero Redivo è una sollecitazione, un mantice che ravviva la fiamma, con i suoi nodi ci scuote dal torpore, ci chiama ad un ammutinamento intellettuale che mira a restituire dignità e significato all’opera d’arte e allo sguardo.

Vedere con i nostri occhi e non con quelli degli altri, scegliere di godere di piacere puro, scevro da vincoli di ogni genere e al di là di qualsiasi tornaconto.
 

Il nodo, quindi, scelto in quanto elemento catalizzatore, esso è ciò che accelera e favorisce un processo, una reazione.

Ogni nodo è un impulso, un defibrillatore che ripristina il nostro ritmo emotivo, un dono che Gualtiero Redivo ci fa per consentirci di porci in ascolto, di tendere un orecchio al mondo e agli altri ma soprattutto alla nostra anima.